L: Capisco.
A me, immagino, non piace stare solo, soprattutto in cose così profonde, che nascono e toccano, come dici anche tu, ciò che è più intimo e prezioso della nostra esperienza.
O forse ho paura di rinunciare a qualcosa di prezioso. Oppure non ne vedo il motivo. Mantenermi in dialogo con Zot mi ha sempre divertito, stimolato, consolato, incoraggiato. Anche incoraggiato a pensare, a cercare di capire l'altro, dietro al quale, forse, c'è l'Altro.
Non è questione, qui (sarebbe riduttivo e comunque impossibile da stabilire), di "chi ha ragione" tra noi due. Conta assumersi serenamente le proprie responsabilità, di pensiero e di azione. E fatto questo, conta cercare di capire se quel che abbiamo scelto di pensare e di fare... funziona o no per noi.
E poi, ripeto: le voci interessanti da ascoltare secondo me sono tante: da solo, invece, mi annoio e non ne vengo a capo.
O forse, ripeto, ho paura di perdere qualcosa. Sono sensibile al mondo e al valore della mia persona, come te, ma voglio anche parlarne con qualcuno che stimo, qualcuno che, mi sembra (e posso ovviamente sbagliarmi di grosso) parlandomi mi nutre. Zot è questa persona.
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