L: Dunque, da parte mia e in tutta la mia vita non ho avuto alcuna esperienza diretta di Dio: né emozioni, né intuizioni, né voci, né luci, né miracoli.
Mi interessa e mi emoziona, tuttavia, che questo possa essere avvenuto ad altri.
Tutto comincia, per me, con un fatto storico certo, dall'interpretazione molto molto incerta.
Eccolo: centomila anni fa, o comunque all'inizio della nostra storia di uomini, tre nostri antenati si recarono a un fiume a pescare perché dovevano mangiare. Chiamiamoli Zit, Zut e Zot.
Al termine della pesca i tre rimasero a contemplare il fiume.
Zit disse: "il fiume è grande, profondo, forte. Mi fa paura. Caderci dentro sarebbe terribile".
Zut, soppesando i pesci pescati, disse: "Il fiume è nostro padre".
Zot esitò, poi prese coraggio e disse: "Devo dirvi una cosa importante. Ieri sera, al tramonto, il fiume mi ha parlato...".
Zit e Zut sono stati all'origine di una o più "religioni con ottime ragioni": esse hanno potuto, infatti, basarsi sul sacro rispetto e sulla gratitudine per il fiume (per il cielo, per la terra... per la vita, anima del mondo, che ci precede e ci sostiene).
Ma Zot ha davvero udito una voce che gli ha parlato? Che Zot lo dica è un fatto certo: abbiamo molte testimonianze storiche di questa pretesa, da parte, ovviamente, di persone diverse (Zot è un simbolo, ovviamente). Ma è vero? Ecco, questa domanda, con tutte le sue conseguenze, mi emoziona moltissimo. E quando studio e ascolto queste antiche voci sento di credere che sì: ci sono stati incontri originari con Dio. Essi, io credo, ancora si ripetono, anche se sono riservati a poche persone straordinarie.
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