La Charity Commission è l'organo governativo britannico che si occupa dei rapporti con le religioni. Recentemente ha adottato una decisione che ha suscitato parecchio clamore nel Regno Unito e alla quale hanno dato risalto i media di tutto il mondo. Dopo un'indagine durata quattro anni, l'ente londinese ha offerto al druidismo la dignità di religione ufficialmente riconosciuta dallo Stato.
Il provvedimento avrà immediati riflessi economici. La decisione consentirà infatti ai seguaci delle antiche pratiche celtiche, tuttora molto seguite nelle isole britanniche, di ottenere consistenti sgravi fiscali, dato che il lavoro di promozione del druidismo è stato riconosciuto come attività di pubblico interesse nazionale.
Ma è ovvio che le maggiori ripercussioni di questo evento si avranno sul piano culturale. La Charity Commission ha ammesso che il druidismo è la più antica forma di religione di cui si abbia memoria Oltremanica e lo ha definitto "un insieme di pratiche coerenti e strutturate per l'adorazione di un essere supremo", aggiungendo che queste pratiche "sortiscono un impatto morale benefico sulla comunità dei fedeli". Ha sdoganato quindi, a livello ufficiale, l'adorazione degli spiriti di fiumi e montagne, la celebrazione di rituali legati all'alternarsi delle stagioni, e quel rapporto strettissimo tra uomo e natura che caratterizzava molte pratiche religiose precristiane.
Dunque l'Europa riscopre, dopo duemila anni, di essere stata un tempo pagana.
Ammette di non avere mai smesso di esserlo.
Reintroduce, attraverso il circuito alto delle decisioni governative, i riconoscimenti ufficiali e gli incentivi economici che tanto bene fanno alla libertà di scelta religiosa.
In definitiva, una buona notizia per tutti.
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