Come tutti gli appassionati sanno, la Nbc ha cancellato poche settimane fa dai suoi palinsesti Law & Order, giunto alla ventesima stagione e serie più longeva della televisione americana. Ogni nuova puntata del poliziesco raccoglie ancora molti milioni di spettatori, ma gli ascolti non toccano più i vertici degli anni passati e gli introiti pubblicitari non bastano a soddisfare le esigenze dei capi del network.
Curiosamente, proprio mentre la serie madre chiude i battenti, lasciandosi alle spalle diversi spin-off di grande valore, prende vita la sua costola britannica. È infatti partito Law & Order UK, dove “UK” sta per United Kingdom: appunto, il Regno Unito. Viste alcune puntate, promuovo scelta degli attori, recitazione e intreccio. È già tanto, soprattutto se pensiamo agli esiti penosi che danno in questi ambiti le fiction nostrane. Ma devo aggiungere che l’esperimento mi sembra nel complesso malriuscito. Per tre motivi particolari.
- Primo elemento di debolezza: l’ambientazione. Il nostro immaginario, segnato da innumerevoli film e telefilm, è abituato a pensare a New York come alla culla della modernità e dei suoi vizi. New York è il set perfetto del poliziesco, con i grattacieli e gli slums, i finanzieri in doppiopetto e i latinos carichi di droga, gli incroci di razze, culture e destini, i taxi gialli e le auto targate NYPD che mettono la sirena e sfrecciano nel traffico. Londra non ha niente di tutto questo e se ce l’ha non è presente alla nostra fantasia. Forse, se si doveva fare un Law & Order UK, lo si doveva ambientare nella Londra vittoriana. Quella è la Londra con la quale siamo cresciuti e più di tutte elevata nell’opera narrativa a livello di mito. Questa di oggi non ha l’appeal necessario a un’operazione di genere.
- Secondo elemento di debolezza: il già visto. A ricreare Law & Order in salsa locale ci hanno già provato i francesi. Ora arrivano gli inglesi. Ma è davvero necessario tentare? I britannici sostengono che per loro è più semplice: sul Tamigi il sistema giudiziario è fondato sulla common law, esattamente come sull’Hudson, e anche compiti e prerogative di magistratura inquirente e giudicante si somigliano. Ma il punto è proprio questo. A guardare Law & Order UK si ha l’impressione di vedere all’opera i diligenti discepoli di un maestro ineguagliabile. Senza dire della prevedibilità del tutto, a partire dai dettagli di base. La squadra che si muove davanti alla macchina da presa è composta da un poliziotto anziano, cinico ed efficiente, un poliziotto giovane e belloccio, un ispettore donna, un procuratore aggressivo e sicuro di sé, un viceprocuratore di colore e ancora donna. La somiglianza con McCoy e i suoi colleghi non sembra puramente causale…
- Terzo e più importante elemento di debolezza: la mancanza di ritmo. A rendere secondo me la serie poco riuscita è più di ogni altro questo fattore. Le storie hanno begli intrecci, ma nella narrazione è assente la giusta tensione. Troppe pause, troppi accenni da commedia, troppa incertezza nelle svolte. È come se il regista dicesse al pubblico: «Sto girando Law & Order, ma vorrei tanto essere sul set di Poirot. Anzi, ve la svelo tutta. Il mio vero sogno è La signora in giallo. Aiutatemi a cambiare serie!». Naturalmente, con un andazzo di questo tipo, è impossibile per lo spettatore restare attaccato al televisore. Meglio cercare altrove qualcosa di più avvincente.
Morale: a ognuno le sue storie, a ognuno le sue serie televisive.
Meglio fare male qualcosa di originale che fare benino qualcosa di copiato.
E sono sicuro che Dick Wolf la pensa alla stessa maniera.
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Sono d'accordissimo sul fatto che NY sia l'ambientazione perfetta per Law and Order, con conseguente disperazione per la cancellazione della serie, ho trovato L&O UK una discreta serie, onestamente superiore al Criminal Intent francese. Mi risulta che abbia anche avuto un buon successo.
RispondiEliminaE comunque lo stesso Dick Wolf è coinvolto nella realizzazione di queste serie ambientate in altri paesi.
Il prossimo autunno debutterà Law and Order: Los Angeles. Spero di cuore sia guatdabile, ma continuo a disperarmi per lo stop dato alla serie madre.
ciao, sissy.
RispondiEliminachi sei? e come mai sei così ferrata sulla materia?
maurizio
ciao, sonon il vice presidente di una onlus che si occupa di bambini stregone ormai da 10 anni.abbiamo 2 orfanotrofi, 1 a Kinshasa e 1 a kananga e ospitiamo quasi 150 ragazzi con alle spalle le storie che conoscete. mi piacerebbe mettermi in contatto con voi per provare a coinvolgervi nel progetto di un lungometraggio che stiamo portando avanti con un bravissimo regista. ovviamente il tema trattato sarà quello degli enfant sorciers.
RispondiEliminaquesto sono i miei dati www.ilsamaritano.com , gabriella.nobile@fastwebnet.it
purtoppo non ho altri recapiti vostri, quindi spero che mi contattiate al più presto, siamo nella fase di valutare lo sceneggiatore del film
a presto e grazie per aver parlato dei nostri bambini